Connessioni

Appunti di città / 06

26giu 2020

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Tra le tante cose che sono state messe in discussione in questi ultimi mesi c’è il modo in cui tutti noi, quotidianamente, ci spostiamo: all’interno dei nostri quartieri, nel territorio metropolitano e regionale, di città in città, al di fuori delle nostre regioni e dei nostri stati nazionali. Con la ripresa graduale delle attività non tutte le abitudini di spostamento sono state mantenute, e in un momento in cui ancora non si viaggia a pieno regime, sono molte le questioni e le domande che si avvicendano nel discorso pubblico, tra vecchie e nuove preoccupazioni di carattere ambientale, stili di vita emergenti, modelli di sviluppo che mostrano i propri limiti, equilibri economici da mantenere in attivo, standard di sanificazione difficili e onerosi da garantire, diffidenze e pregiudizi da superare.
In questo quadro si muove certamente con più difficoltà il trasporto pubblico locale, che a scala urbana, metropolitana e regionale fatica a ritrovare i propri volumi di utenza, con importanti conseguenze dal punto di vista finanziario (se ne sta occupando anche la World Bank); se dal trasporto su gomma e ferro si passa ai voli la situazione resta preoccupante, con una stima di oltre 150 milioni di Euro di costi per adeguare le infrastrutture aeroportuali italiane alle nuove misure di emergenza (ne ha parlato qualche giorno fa il Sole24ore).
Se un rischio possibile è quello di un ritorno in massa all’uso dell’automobile, l’attuale condizione di emergenza è vista come una possibilità reale per favorire stili di spostamento diversi, più attivi e rispettosi dell’ambiente, ma anche per rivedere radicalmente l’organizzazione fisica e funzionale di tutta una serie di infrastrutture pubbliche, introducendo nei ragionamenti il tema, importantissimo, della pianificazione dei tempi della città e provando a immaginare nuovi usi e nuove forme di ibridazione tra spazi del transito ed economie urbane emergenti.

Torino in lockdown. Una città al negativo

Come vi avevamo anticipato qualche settimana fa, assieme al fotografo Fabio Oggero abbiamo approfittato delle settimane di lockdown per provare a guardare in maniera diversa gli spazi aperti della nostra città (ne è un primo assaggio lo scatto che apre questa newsletter). Nella Torino deserta la prima cosa che abbiamo notato è come gli spazi aperti, vuoti, emergano prepotentemente rispetto all’edificato: la trama infrastrutturale, con i suoi viali, i parcheggi, le piazze, assume una dimensione del tutto inedita, svelando forme e rapporti di scala con il costruito che la quotidianità ante-Covid non permetteva di cogliere. Lo spazio urbano, svuotato dei propri abitanti, diventa spazio architettonico, e diventa possibile cogliere dettagli altrimenti trascurati.
Sui nostri canali social (@urbanlabto) potete assaggiare una prima parte del viaggio compiuto da Fabio Oggero in questa Torino “di pietra”, in particolare lungo la sua trama di connessioni tra l’interno e l’esterno del perimetro urbano, in attesa della mostra che sarà visitabile in autunno a Urban Lab.

I torinesi: come si muovono oggi, come si muovevano prima…

In questo video invece la sindaca Chiara Appendino invita i torinesi ad attuare una mobilità responsabile, illustrando alcuni interventi in corso o in programma a breve in città. Secondo voi, dopo l’emergenza è cambiato qualcosa nel modo in cui i torinesi e i piemontesi si spostano? È la domanda che si è fatta 5T, la società in-house che per conto di Città di Torino, Regione Piemonte e Città Metropolitana di Torino si occupa di sistemi intelligenti di trasporto per migliorare la mobilità individuale e collettiva. Qual è l’incidenza dell’uso dell’auto, in che modo le tante attività ancora in smart working stanno condizionando i livelli di traffico e di frequentazione delle nostre infrastrutture, quanto e come si valutano gli andamenti della mobilità ciclistica in città sono solo alcuni degli argomenti che trovate diffusamente trattati (e costantemente aggiornati) sul sito internet della società.

Per ragionare invece sulle connessioni aeree, sulle relative problematiche e opportunità, ospitiamo sui nostri social nella seconda metà di luglio l’intervento di Andrea Andorno, Amministratore Delegato di Torino Airport.

Abitudini difficili da cambiare?
Un webinar e un approfondimento

Modificare le proprie abitudini non è certo una cosa facile, e se alcuni dati oggi ci dicono che forse qualcosa sta cambiando, la via verso forme di spostamento più capaci di rispettare l’ambiente intercettando in maniera efficace i bisogni di cittadini, attività economiche, servizi alle diverse scale sembra ancora lunga. Il dibattito in corso ci racconta che strutturare sistemi di mobilità efficienti e ben distribuiti sul territorio, deve sempre di più andare di pari passo con nuovi modi di immaginare e concepire il tema delle connessioni (non solo fisiche, come ci ha insegnato questa emergenza). Una offerta di mobilità che si mette sempre di più in relazione con le persone e le loro abitudini, con le città e il loro funzionamento. Ne parliamo martedì 30 giugno alle 17.30 in diretta sulla nostra pagina FB assieme ad Anna Donati (Kyoto Club), Federico Galliano (PUNCH), Giannicola Marengo (Città Metropolitana) e Francesca Marinetto (5T).
Mercoledì 8 luglio, sempre alle 17.30 e sempre in diretta sulla nostra pagina FB, con Matteo Antoniola (5T) approfondiamo un tema emergente nel dibattito internazionale: la mobilità come servizio articolato, integrato e quanto più possibile a misura di utente (tra gli addetti ai lavori il modello si definisce MaaS – Mobility as a Service). Alcune città nel mondo lo hanno già adottato (qui trovate alcuni casi).

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